Il caso del Golden Oyster: quando un fungo coltivato può diventare invasivo

Il caso del Golden Oyster: quando un fungo coltivato può diventare invasivo

Un Fungo Bellissimo… ma da Conoscere a Fondo

Negli ultimi anni il Golden Oyster (Pleurotus citrinopileatus) è diventato uno dei funghi più apprezzati nella coltivazione gourmet. Il suo colore giallo brillante, la crescita rapida e il profumo delicato lo hanno reso una delle specie preferite dai produttori di funghi.

Ma come spesso accade in natura, anche la bellezza può avere un rovescio della medaglia. Recenti studi condotti negli Stati Uniti stanno sollevando un interrogativo importante: questo fungo, introdotto dall’Asia orientale, può adattarsi e riprodursi in ambienti naturali fuori dalle aree di coltivazione?

 

Origine e Diffusione del Golden Oyster

Il Golden Oyster è originario della Russia orientale, Cina e Giappone. Appartiene al genere Pleurotus, lo stesso del comune fungo ostrica (Pleurotus ostreatus), ma si distingue per il cappello dorato e la maggiore resistenza alle alte temperatura.

Dagli anni 2000 il Golden Oyster è stato introdotto in Europa e Nord America per scopi commerciali: facile da coltivare, scenografico e molto redditizio.

In Italia, tuttavia, molte grandi aziende di coltivazione commercializzano questa specie sotto il nome errato di Pleurotus cornucopiae, una specie invece autoctona del nostro Paese.

Questo può generare confusione, poiché nella maggior parte dei casi si tratta in realtà di Pleurotus citrinopileatus — il vero “Golden Oyster” di origine asiatica — e non del P. cornucopiae europeo.

Cosa Significa “Invasivo” per un Fungo

Quando si parla di specie invasive, la mente corre subito a piante o animali, ma anche i funghi possono colonizzare nuovi ambienti in modo imprevisto. In ecologia si distinguono tre categorie:

  • Specie introdotta: portata dall’uomo in un nuovo territorio.
  • Specie naturalizzata: riesce a riprodursi spontaneamente nel nuovo ambiente.
  • Specie invasiva: si diffonde attivamente, competendo con specie autoctone.

Nel caso del Golden Oyster, alcune osservazioni sul campo indicano che in certe aree degli Stati Uniti il fungo sta fruttificando spontaneamente su tronchi e legname morto in ambienti naturali, lontano dalle coltivazioni da cui proveniva.

 

Le Prime Segnalazioni in Nord America

Negli ultimi anni ricercatori statunitensi hanno documentato la presenza del Golden Oyster in stato selvatico.

Uno studio recente condotto dall’Università del Wisconsin–Madison ha evidenziato che la presenza di questo fungo nei boschi del Wisconsin può avere effetti negativi sulla biodiversità locale.

Le analisi effettuate sui tronchi colonizzati dal Golden Oyster mostrano una profonda alterazione delle comunità fungine che abitano il legno e una significativa riduzione della diversità delle specie.

Che significa?

Che quando il Golden Oyster si insedia in un ecosistema naturale, modifica gli equilibri ecologici del bosco e può contribuire, nel tempo, alla scomparsa locale di specie fungine autoctone.

 

Fonte: Veerabahu et al. Invasive golden oyster mushrooms are disrupting native fungal communities as they spread throughout North America. (2025)

La Situazione in Italia

Attualmente non esistono studi che esplorano la presenza di Golden Oyster in Italia o nel resto dell'Unione Europea. Non è ancora chiaro se questa specie è naturalizzata in Italia. Esistono però osservazioni riportate sulla piattaforma iNaturalist, che potrebbero indicare una possibile presenza di queste specie negli ambienti naturali. La maggiorparte delle osservazioni in Europa risulta essere in Italia. 

Durante un confronto diretto con Aishwarya Veerabahu ricercatrice e della University of Wisconsin-Madison, ci è stato comunicato che i modelli preliminari di distribuzione della specie mostrano che la maggior parte dell’Europa — ad eccezione delle aree nord-orientali, comprese Finlandia e Russia — e soprattuto la penisola Italiana, presenta condizioni climatiche favorevoli all’insediamento del Golden Oyster. 

Questi studi rappresentano un campanello d’allarme: se una specie introdotta è in grado di riprodursi autonomamente, significa che può interagire con le comunità fungine locali e, nel tempo, modificarle.

Il Rischio Ecologico

È importante essere chiari: il Golden Oyster non è ancora riconosciuta come specie invasiva, ma è una specie da monitorare con attenzione.

La sua diffusione, se dovesse avviarsi, potrebbe essere rapida e imprevedibile, con traiettorie difficili da anticipare.

I potenziali rischi includono:

  • Competizione con altre specie autoctone e decompositori locali.
  • Alterazioni dei cicli di decomposizione del legno e delle emissioni di carbonio
  • Estinsione di specie native
  • Alterazione delle comunità fungine native e degli ecosistemi forestali.
  • Riduzione di biodiversità di specie legate al legno morto. 

Ad oggi nessuna strategia di controllo è disponibile.

 

Coltivare Responsabilmente

Essere coltivatori oggi significa anche essere custodi della biodiversità. 

La responsabilità del settore non è solo produrre funghi di qualità, ma anche proteggere gli ecosistemi che ci circondano. Per cui come azienda di coltivazione i Growers of Mushroom dichiarano che:

"Avendo valutato le evidenze tutt'ora disponibile sul rischio di invasione nel territorio italiano e dei possibili danni ambientali che ne possono derivare, come azienda smetteremo di vendere colture, grain spawn e kit di coltivazione di Golden Oyster (Pleurotus citrinopileatus). Così da interrompere e non contribuire ulteriormente all'immissione di spore di questa specie in ambiente. 

Invitiamo tutti coltivatori di funghi in Italia a rimuovere P. citrinopileatus e P. cornucopiae dalla loro produzione e di unirsi alla divulgazione di questa problematica. 

Oltre a fare cio, abbiamo deciso di creare un osservatorio per la raccolta di dati riguardo la presenza di P. citrinopileatus negli ecosistemi della nostra penisola."

Il Progetto: l’Osservatorio Citrinopileatus

Per contribuire in modo concreto alla conoscenza e alla gestione di questa specie, Growers of Mushroom ha avviato l’Osservatorio Citrinopileatus, il primo progetto italiano di raccolta dati dedicato esclusivamente a questo fungo.

L’obiettivo è:

  • Raccogliere e verificare segnalazioni di possibili presenze in natura.
  • Collaborare con i ricercatori che stanno studiando il fenomeno a livello internazionale.
  • Sensibilizzare il settore della coltivazione verso pratiche più sostenibili.

👉 Partecipa all’Osservatorio Golden Oyster
Contribuisci inviando foto, coordinate e osservazioni dirette. Tutti i dati raccolti vengono inviati ai ricercatori che stanno analizzando la diffusione della specie in natura.

 

Conclusione – Coltivare Consapevolezza, non solo Funghi

Il Golden Oyster è una meraviglia della natura: elegante, produttivo e delizioso.
Ma è giunto il momento, come coltivatori, di assumerci la responsabilità di coltivare con consapevolezza ecologica.
Siamo prima di tutto amanti della natura e custodi di questi organismi che ci offrono tanto — quelli stessi funghi che rendono possibile il nostro lavoro e che meritano di essere rispettati e protetti.

Cosa puoi fare come Coltivatore?

  • Prediligi specie native del tuo territorio, preferibilmente con genetiche locali.
  • Evita la dispersione di spore: usa ceppi sterili o raccogli i funghi prima che giungano a sporulare (es. Reishi).
  • Educa la tua community e i tuoi clienti sui rischi ambientali legati alle specie invasive.
  • Coinvolgi tutti nel progetto Osservatorio Citrinopileatus, contribuendo alla raccolta dati e alla tutela degli ecosistemi locali.

Fonti

  • Aishwarya Veerabahu, Mark T. Banik, Daniel L. Lindner, Anne Pringle, Michelle A. Jusino."Invasive golden oyster mushrooms are disrupting native fungal communities as they spread throughout North America". Current Biology, 2025
  • Comunicazione personale con Aishwarya Veerabahu, University of Wisconsin-Madison, 2025
  • iNaturalist.org
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